4 Commenti
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Avatar di Gianfranco Chicco

Caro Alfonso, e cosa ne pensi (dei metodi) riguardo alle valutazioni dei capi da parte dei dipendenti? Leggevo altrove che spesso i capi 'cattivi' non sanno di esserlo.

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Avatar di Alfonso Fuggetta

Dipende da come è fatto, come nel caso delle valutazioni degli studenti.

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Avatar di Lucio Ferrari

Grazie per lo spunto di riflessione. Valutare ed essere valutati presuppone regole di 'ingaggio' chiare e condivise basato su un rapporto trasparente e di reciproca fiducia. Credo inoltre che questo rapporto non possa prescindere da un chiaro senso di responsabilità condivisa nel voler costruire e mantenere una comunicazione efficace su cosa ci si aspetta e in che modo si possa contribuire fattivamente al successo personale e dell'organizzazione. In questa ottica anche l'errore può venire analizzato e inquadrato in una prospettiva di miglioramento e accrescimento del proprio background culturale e personale.

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Avatar di Abate Davide
3dModificato

Condivido pienamente. Esiste solo un rapporto di vero affidamento tra entrambe le parti. O si stima il proprio valutatore e lo si vede come mentore veramente coinvolto nel proprio percorso di crescita e feedback altrimenti non esiste un processo valutativo in grado di soddisfare il proprio team, diventa un puro numero al fronte del quale mi aspetto sono un futile reward possibilmente economico, svilendo completamente il rapporto. Dall’altra parte essere valutatore significa dedicarsi in modo assoluto alla crescita di chi si affida, mostrando l’animo umano e la possibilità anche di errore ma su una base di inequivocabile trasparenza e buona volontà.

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